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Ritorno a Frosolone luglio 3, 2006

Posted by Lo Scafo in Arrampicata.
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RinvioA dire il vero questo post l’avrei voluto scrivere la settimana scorsa, quando siamo tornati a Frosolone.

Quando si ritorna in una falesia dopo un anno di allenamento la curiosità è tanta, ci si ricorda di tiri durissimi, di passaggi fatti solo dopo decine di voli, o quella via sulla quale ci si era cimentati nonostante il grado risultasse proibitivo.

Lo sport non concede grandi boriosità: il culo, la sfiga, la forma, la testa da un altra parte sono sempre fattori relativi… il ritorno a Frosolone avrebbe dato un responso alle domande:

– Quanto ci tenevamo lo scorso anno?

– Qant’è stato il margine di miglioramento???

Più che un responso da temere si trattava di una curiosità che le vie di Sperlonga, Bassiano e Ripa non ci possono soddisfare.

Arrivati abbiamo deciso di fare la Dariata, tutte le vie da sin a dx, nelle ultime ore di luce si arrampicava bene ed ho riscoperto caratteristiche di frosolone, tipo che i buchi nella roccia sono al contrario: svasi sotto e piatti sopra, che è il regno del “manopiede” (dio salvi gli ultimi mesi di stretching), che le vie – molte delle quali tracciate da Fiorino – seguono delle linee un po’ arzigolate.

In buona sostanza ci siamo resi conto che i voli su quella via (data 6a) non erano dovuti agli eccessi dell’alcol della sera precedente ma al fatto che il passaggio nel bucone ha il suo perchè, che Slayer ormai si fa (io non l’avevo mai provata, ma l’alone di leggenda che la ricopriva destava curiosità), che le vie vicino al corridoio fresco e ombreggiante (fino alle 13.00) sono belle, dure e rigorosamente esposte al sole.

Altra scoperta è stata che i temuti cartelli di divieto di campeggio sono solo nella fantasia dell’amico Matteo e che il ristorante li vicino è buono ed economico, sta volta l’avvicinamento l’abbiamo fatto “solo” con attrezzatura, tende, stuoini, vestiti, tanica d’acqua… legna, griglia, carne e altro cibo ce li siamo fatti servire al tavolo.